Il pesco si adatta ha svariati terreni, purché non abbiano ristagni d’acqua e siano profondi e ben drenati, ha un apparato radicale superficiale ed una chioma di medie dimensioni; si sviluppa velocemente ed inizia a produrre già dal terzo-quarto anno. in generale possiamo dire che dove prospera la vite anche il pesco si può coltivare con successo.
Si deve tenere in considerazione il tipo di innesto in base alla struttura del terreno.
Il tipo di innesto maggiormente impiegato è il Franco , che fornisce piante vigorose con una elevata produttività in terreni fertili, ben lavorati e sani; di contro il Franco è sensibile alla asfissia radicale, ad abbassamenti termici del terreno, ad un elevato contenuto di calcare, perciò bisogna valutare l’uso di altri portinnesti a seconda del terreno in cui si deve operare.
Come Franco si ricorda il GF305, l’Harrow blood, il P.SBII, l’Okinawa, il Rancho resistent.
Altri portinnesti usati sono il Mandorlo resistente al secco e al calcare, ma poco affine al pesco, l’Albicocco che è molto resistente ai nematodi, il Prunus Bessey che viene utilizzato come nanizzante ed infine il Susino che è più tollerante ai terreni asfittici, calcarei e salsi.
Di contro le piante innestate su Susino sono piuttosto deboli con scarsa affinità di innesto e con esigenze nutrizionali elevate (specialmente in fosforo).
Sono stati selezionati diversi tipi di Susino meno soggetti a questi inconvenienti e sono
Brompton – molto vigoroso anche se soggetto a asfissia radicale.
Damaschino C – adatto a terreni freschi e umidi.
GF 655/2 – compatibile con i peschi e si adatta molto bene ai terreni asfittici.
GF 1869 – indicato per terreni con pH elevato e terreni asfittici.
S. Giuliano A – compatibile con il pesco e sensibile ai terreni calcarei.
Dove il calcare non supera l’8% andrà bene il Franco, se il calcare è più elevato, con terreno compatto e umido è più consigliabile come portinnesto il Susino.
Le varietà si sceglieranno in base ai propri gusti, ma optando per quelle meno sensibili alla bolla (il vivaista saprà consigliarvi in merito).
Per la polpa, bianca o gialla, sarà il gusto a farvi decidere, tanto esistono varietà buone e meno buone in tutti e due i tipi; per quanto riguarda la maturazione si dovrà fare la scelta tra precoci o tardive, tenendo in considerazione che le precoci sono meno produttive, però meno sensibili alla Moniliosi al momento della maturazione.
Le fitopatie cui va incontro il pesco sono:
La Bolla, ma se trattata al momento giusto con ossicloruro di rame si riesce a contenerla soddisfacentemente.
La Moniliosi che può creare dei problemi in alcune varietà nella coltura biologica.
Gli Afidi che tradizionalmente è una fitopatia difficile da combattere, però se si osservano alcuni accorgimenti si può avere un buon successo nella lotta contro questi parassiti.
Dovremo il più possibile evitare di usare insetticidi per favorire gli insetti utili, cercare di contenere il vigore vegetativo evitando di eccedere con concimazioni azotate, cercare di sopprimere eventuali formiche, ed in caso di infestazioni usare precocemente insetticidi vegetali.