Il radicchio tardivo ha foglia sottile dal colore rosso brillante, mentre la costa è bianca. Risulta essere un tipico prodotto italiano e il più pregiato viene coltivato nella zona di Castelfranco Veneto. La sua coltivazione è complessa e ne giustifica il prezzo.
Occorrente
Ingredienti per 4 persone:
400 g di pasta fresca
6 grosse capesante scongelate
2 mazzi di radicchio tardivo
12 acini d’uva nera
1/2 cipolla di Tropea
150 g di pomodori
Oliva sardi
3 cucchiai da tavola di olio extra-vergine di oliva
2 cucchiai di grana
Sale
Sul ripieno di lavoro infarinato tirate la pasta fresca a uno spessore di circa 1 mm. Ritagliate le pappardelle con l’ausilio di una rotella rigata. Infarinatele abbondatemente e sistematele su un vassoio. Affettate le capesante; lavate e tagliate finemente il radicchio; tagliate a metà i pomodori precedentemente lavati.
Lavate gli acini d’uva, divideteli a metà ad eliminatene i semi. Pelate e tritate la cipolla di Tropea. In una casseruola fatela imbiondire in 2 cucchiai di olio, incorporate il radicchio, lasciatelo insaporire per circa 2 minuti, quindi aggiungete le capesante e i pomodorini, salate, unite l’uva e spegnete il fuoco.
Cuocete le pappardelle al dente in abbondante acqua salata con l’aggiunta di 1 cucchiaio di olio, scolatele e fatele saltare nella padella con la salsa precedentemente elaborata. Mantecate con 2 cucchiai di grana e servite. A piacere potete arricchire il soffritto con gambi di carciofo affettati.
Al posto delle capesante, usate rana pescatrice, polpa d’aragosta, o bocconcini di gamberoni. Sotituite le pappardelle con i pizzoccheri.